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USA: battaglia fra repubblicani e democratici per maggioranza alla Corte Suprema

Venti di guerra al congresso degli Stati Uniti. La bandiera a mezz’asta, di fronte alla Corte Suprema, indica il luogo dove hanno avuto inizio le ostilità. È qui che repubblicani e democratici hanno iniziato le grandi manovre per sostituire il giudice Antonin Scalia, morto sabato scorso a 79 anni. Non è questione da poco, perché l’elezione del sostituto potrebbe cambiare gli equilibri dei nove togati facendo pendere l’ago della bilancia dalla parte dell’asinello o dell’elefantino. Se Barack Obama propone un liberale, come ha peraltro fatto in due occasioni precedenti, la maggioranza sarà a favore dei progressisti. Sarebbe dunque invertita quella maggioranza conservatrice creata dal presidente George Bush. I repubblicani sono pronti a fare le barricate perché questo non cambi. Vogliono infatti che sia il prossimo presidente fra 11 mesi e non un Obama a fine mandato, a fare questa nomina. I democratici vogliono invece, un nome subito per mettersi al riparo da eventuali rischi post-elettorali. Obama ha detto che un nome lo farà, ma che vuole prendersi il tempo di decidere. S’impone dunque un negoziato perché è il presidente che sceglie il candidato, ma è il congresso, dove dominano i repubblicani, che deve confermare o meno questa scelta.